08/02/15
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Il solstizio d’inverno sul nuraghe Santu Antine
di Carlo Figari
Il nuraghe Santu Antine, situato non
lontano dalla superstrada 131 in prossimità del bivio per Torralba, è
uno dei maggiori monumenti dell’isola, simbolo possente di quella
civiltà autoctona dei “costruttori di torri” al pari della reggia di
Barumini e del nuraghe Arrubiu di Orroli. Dagli archeologi più noti
(Taramelli, Lilliu, Contu) è sempre stato considerato come un castello
della protostoria, realizzato da grandi e misteriosi architetti
nell’età del Bronzo medio (1500-1200 avanti Cristo). Un esempio
magnifico di fortezza a presidio del territorio, con una torre centrale
– il mastio – alta fino a 25 metri, anche se attualmente raggiunge
“appena” 17,55 metri a causa del crollo della parte superiore. Questa
torre è inglobata nel corpo aggiunto trilobato costituito da tre torri
raccordate da quattro corridoi (due al piano terra e altri due
sovrapposti). Il significato e l’utilizzo di Santu Antine da qualche
tempo è stato messo in discussioni da diversi studi che hanno
contestato la teoria “accademica” che fosse un castello militare.
Secondo Massimo Pittau, invece, rappresenterebbe un santuario dove si
svolgevano pratiche religiose relative al rito dell’incubazione e
dell’oracolo. Più di recente l’appassionato studioso di
archeoastronomia Mauro Peppino Zedda e l’ingegner Paolo Littarru con
alcune pubblicazioni hanno avanzato una nuova e suggestiva ipotesi.
Santu Antine a loro avviso, sarebbe la dimostrazione lampante che gli
antichi abitanti della Sardegna costruissero le torri di pietra con un
preciso orientamento astronomico. Santu Antine – affermano – è stato
senza dubbio realizzato con l’orientamento fissato verso l’alba del
solstizio d ‘inverno e il tramonto del lunistizio maggiore meridionale,
due eventi astronomici ritenuti importanti per il mondo nuragico.
L’orientamento rivolto verso il punto da cui sorge il sole al solstizio
d’inverno (il giorno più corto dell’anno, osservabile nell’arco di
tempo dei 6-8 giorni a cavallo del solstizio che cade il 21 dicembre)
corrisponde alla linea tangente alle torri est e nord. Quello, invece,
del tramonto della Luna corrisponde alla linea tangente che lambisce la
torre sud e il paramento murario che contiene l’ingresso principale.
Una tesi, quella di Zedda, sostenuta da calcoli e dimostrazioni non
solo sul Santu Antine, ma sullo studio di oltre 800 nuraghi. In questo
mese di dicembre potrebbe essere interessante e davvero suggestivo
recarsi al nuraghe di Torralba e verificare di persona la meraviglia
del solstizio d’inverno sull’orizzonte del monumento.


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